Luogo: ZOOM + YOUTUBE | Città: Roma, Italia
ELOGIO DELLA CANNABIS / perché aspettiamo? cosa aspettiamo? di Marcello VECCHIO con prefazione di Leo OSSLAN è il secondo titolo della nuova collana di Fefè Editore gli ELOGI su temi spesso "divisivi" (anche se non sempre). Il primo titolo uscito insieme alla CANNABIS è ELOGIO DELLA NONNA di Simonetta ROBIONY.
Di ELOGIO DELLA CANNABIS si parlerà giovedì 25 novembre alle ore 18 sulla piattaforma ZOOM e sul canale YouTube di Fefè Editore. Interverranno: l'autore Marcello VECCHIO, Fabio SCALTRITTI della Comunità S. Benedetto al Porto (Genova), Carolina Antonucci di Associazione ANTIGONE per i diritti e le garanzie nel sistema penale (Roma), Luigi DI PASQUALE utilizzatore di cannabis terapeutica. Coordina Leonardo de Sanctis/Fefè Editore.
• Link per ZOOM: da richiedere dal 20 novembre a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
• Link diretto per YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCamCOd9Ldb6bF2Rnerp_ybA
IL LIBRO – Questo ELOGIO DELLA CANNABIS è per chi coltiva il sogno di vedere legalizzata la cannabis anche in Italia: un libro dedicato a chi ha sofferto carcere, pregiudizi ed emarginazione perché convinto che la cannabis sia meno nociva del tabacco e dell’alcol, droghe legali di uso più comune. è la testimonianza della repressione subita e una denuncia contro l’inerzia e la compromissione di chi non vuole rendersi conto dell’enorme potenzialità sociale, terapeutica ed economica della cannabis.
– L'AUTORE – E' nato a Tripoli (Libia) nel 1955, laureato in Scienze Agrarie all’Università di Torino e in Scienze Ambientali all’Università del Piemonte Orientale, libero professionista e insegnante in Istituti agrari, è dipendente della Regione Piemonte come tecnico ambientale nell’agricoltura. Convinto che nelle piante si trovino le risposte a molte patologie che colpiscono l’uomo, da anni s’interessa di canapa e la coltiva in modo trasparente. Ma nel 2019 la sua attività e lui sono definiti rispettivamente: “più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso” e “stabilmente inserito in un circuito delinquenziale”. La conseguenza è stata il carcere – 17 giorni e i domiciliari per circa tre mesi – e la perdita del posto di lavoro.
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